Accadia è un comune di 2374 abitanti della provincia di Foggia in Puglia, è posta tra i monti della Daunia a 650 metri d'altitudine e dista circa 50 km dal capoluogo di provincia.
La parte più suggestiva della cittadina, sia dal punto di vista scenografico sia dal punto di vista culturale, è il Rione Fossi che attesta l'assetto urbanistico del comune prima di essere distrutto dai vari terremoti. Questa zona del paese è utilizzata, periodicamente, per eventi musicali e culturali.
Di particolare interesse naturalistico sono il Bosco Paduli e Pietra di Punta.
Sono invece legati al culto dei santi e della Madonna il santuario della Madonna del Carmine posta sul monte Crispignano (1105 m) e Santa Maria dei Teutoni a circa 4 km dal centro abitato. Quest'ultima sorse in principio come tempio pagano, denominato Ad Matrem Magna sulla via Herculeia, nell'itinerario antonino. Fu poi denominata Santa Maria Matri Magna. Nel 1191 passò nelle disponibilità dell'Ordine Teutonico che vi introdusse l'odierna denominazione di Santa Maria Maggiore o dei Teutoni.
La storia di Accadia ha inizio indicativamente tra il II e il I millennio a.C. con i Dardani. In seguito vi è la dominazione bizantina, con la caduta dell'Impero romano d'Occidente e successivamente viene occupata da varie culture.
Nelle vicinanze di Accadia vi sono rovine di epoca romana e secondo la tradizione, vi sorgeva un tempio dedicato ad Eca o Acca Dea, da cui si sarebbe originato il nome Accadia.
Il console Marcello, nel 214 a.C. la espugnò e nell'88 a.C il paese venne distrutto da Silla. Nel periodo di dominazione romana, la zona fu interessata dai commerci tra Roma e l'Apulia, testimonianza è la presenza dei resti di una taverna romana.
Nel periodo di occupazione normanna le dimensioni del paese erano modeste.
Nel 1456 il paese fu danneggiato dal terremoto, mentre il 21 luglio 1462 fu incendiata, dopo aver resistito all'assedio, dal sovrano aragonese Ferrante I d'Aragona, durante la contesa tra Angioini ed Aragonesi per la conquista del Regno di Napoli.
In seguito, Accadia, fu feudo dei Caracciolo-Del Balzo e infine dei Recco e dei Dentice.
Nel 1861 il paese passò dalla Capitanata alla provincia di Avellino. In questo periodo, fino alla fine dell'Ottocento ed inizi del Novecento, il paese grazie alla crescita dell'agricoltura locale, conobbe un periodo di relativo benessere. Purtroppo a causa del colera e delle massicce emigrazioni le condizioni economiche del paese arretrarono.
Tornò alla provincia di Foggia nel 1927. Nel 1930 a causa di un fortissimo terremoto il comune fu distrutto ed in seguito fu interessato anche dal terremoto dell'Irpinia del 1980 danneggiando il centro abitato.