Il borgo dei Monti Dauni della Puglia, con circa 1400 abitanti, in provincia di Foggia, fa parte del club "I borghi più belli d'Italia". Già nel I secolo d.C. è testimoniata nel territorio la presenza dei romani.
Nelle aree boschive circostanti è possibile trovare il tartufo nero, ma anche il tartufo bianco, il bianchetto e l'uncinato. Ogni anno si tengono delle sagre sul tartufo nero, ma assume grande importanza in questo splendido borgo dell'Appennino Dauno anche il miele insieme al miele tartufato.
Il borgo ha origini antiche, risalenti all'epoca romana, ma è durante il Medioevo che Roseto Valfortore ha acquisito la sua struttura attuale. Le stradine strette e tortuose, le case in pietra, e le chiese storiche creano un'atmosfera che trasporta i visitatori indietro nel tempo. Tra gli edifici più significativi ci sono la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, con la sua facciata imponente e il campanile che domina il panorama del borgo, e la Chiesa di San Nicola, famosa per i suoi affreschi e le opere d'arte sacra.
Roseto Valfortore è circondato da una natura rigogliosa e offre numerose opportunità per attività all'aperto. I Monti Dauni sono ideali per escursioni, trekking e passeggiate nella natura. I boschi, i torrenti e i panorami collinari rendono questa zona perfetta per gli amanti della natura e del trekking. Inoltre, il fiume Fortore, che scorre nelle vicinanze, offre un ambiente suggestivo per pic-nic e momenti di relax.
Il borgo è ricco di tradizioni culturali e folkloristiche. Le feste e le sagre locali, come la Festa di San Filippo Neri e la Sagra della Castagna, celebrano la cultura e la storia del paese, offrendo ai visitatori l'opportunità di immergersi nella vita locale e di assaporare i prodotti tipici del territorio. La cucina di Roseto Valfortore è caratterizzata da piatti semplici e genuini, come la pasta fatta in casa, i funghi locali, le castagne e i formaggi.
L'economia del borgo è tradizionalmente legata all'agricoltura e alla pastorizia. La produzione di olio d'oliva, vino, formaggi e altri prodotti agricoli è ancora una parte importante della vita economica locale. Negli ultimi anni, il turismo ha iniziato a svolgere un ruolo sempre più significativo, grazie alla crescente attenzione verso il turismo rurale e sostenibile.
Nel I secolo d.C. è testimoniata la presenza dei romani. Nel sec. VIII sec. si ha per la prima volta riscontro del nome di "Rosito", con il duca longobardo Liutprando che concede la libertà allo schiavo Liuperso ad alla madre Cunda.
Nei secoli successivi Roseto si trova a vivere i periodi normanni, svevi ed angioini, che entrano in possesso dello splendido borgo dauno. Nel 1497 Roseto Valfortore raggiunge uno dei periodi di maggiore splendore, grazie a Bartolomeo III, il quale riceve la conferma feudale dal re di Napoli Ferdinando il Cattolico.
Nel XIX sec. Il borgo è protagonista dei moti risorgimentali e la conseguente pagina nera garibaldina che, nel 1860, col comandante Liborio Romano, distrugge il borgo e si conclude con lo sterminio dei soldati borbonici.
A fine XIX sec. iniziano le migrazioni verso l'America dove all'inizio del successivo sec., in Pennsylvania, gli emigranti di Roseto danno vita a un nuovo nucleo urbano oltre Oceano, facendo entrare nel novero dei Comuni degli USA.
Dopo il secondo conflitto mondiale riprende il flusso verso l'estero, questa volta verso il Canada, che produce lo spopolamento della cittadina dei Monti Dauni, che dai 5400 abitanti passa agli attuali 1400 residenti.